“La baliomania”
Quello che fu definito veicolo di pericolosi cambiamenti di mentalità e che oggi ci rivela due grandi lezioni di vita: il sacrificio e l’amore

Il primo piano del Museo illustra alcune situazioni legate all'adattamento delle popolazioni bellunesi al contesto montano ma anche quel che ha significato vivere fuori dai propri luoghi: né è esempio l’allargamento degli orizzonti e delle esperienze vissute dalle balie da latte.
Una peculiare forma di emigrazione temporanea che ha visto protagoniste giovani madri che, a partire dai primi decenni del secolo XIX, emigravano verso le principali città italiane per offrire il proprio latte sostanzioso ai neonati dell’aristocrazia e della borghesia.
Un fenomeno questo dalla rilevanza talmente importante che “La baliomania” delle contadine fu ritenuta negli ambienti clericali veicolo di pericolosi cambiamenti di mentalità…
E pensare che uno dei più affezionati testimoni dell’amore profuso dalle giovani bellunesi fu niente di meno che Luchino Visconti che, appellò la sua balia Maria Canova “seconda madre”... testimonianza questa che potrete vedere con i vostri occhi nella sala dedicata.
Scopri il piano del Museo dedicato all'emigrazione, ai suoni e all'immaginario…
Aggiornata mercoledì 09 marzo 2022 a cura di Marco Zucco