Montagne di cibo
La cucina veneta tra storia e memoria
Il “saper fare” e la memoria legati all’alimentazione tradizionale sono parte integrante del patrimonio culturale immateriale (Intangible Cultural Heritage), per la cui salvaguardia la Convenzione UNESCO del 2003 ha rappresentato il primo passo.
Il Museo Etnografico Dolomiti, grazie ad un accordo di programma tra la Regione del Veneto e la Provincia di Belluno, ha avviato nel 2009 il progetto “Montagne di cibo. La cucina veneta tra storia e memoria”, con l’obiettivo di documentare, nel Veneto, questa importante eredità culturale, che si perpetua con la trasmissione orale e con l’osservazione/esecuzione.
La documentazione visiva (filmica e fotografica) della gestualità e della prossemica legate alla preparazione del cibo, la registrazione delle memorie intorno alle strategie e alle pratiche alimentari, l’analisi della documentazione storica relativa ai sistemi alimentari tra Otto e Novecento costituiscono le premesse per la tutela e l’adeguata valorizzazione del patrimonio alimentare tradizionale nel Veneto.
Anche se ormai alcune pratiche e preparazioni alimentari sono appannaggio di persone anziane, nel corso della ricerca abbiamo potuto accertare la continuità di consuetudini gastronomiche e l’impegno a conservarle da parte di giovani donne. I documenti visivi prodotti (film e sequenze crono-fotografiche) attestano una serie di abilità femminili connesse con la preparazione del cibo: la capacità di combinare materie prime talvolta inaspettate, dalle erbe spontanee alle giovani foglie del noce; di dosare gli alimenti a occhio o con sistemi più immediati della pesatura: una scodella, un cucchiaio, un pugno, mezzo guscio d’uovo; di riutilizzare gli avanzi e di tutelare piccole produzioni orticole oramai marginali; di mettere in gioco una gestualità sapiente soprattutto nella preparazione della pasta.
Il progetto è stato coordinato da Daniela Perco, Danilo Gasparini e Iolanda Da Deppo. Immagini e film di Francesco De Melis
