I film
La danza delle mani
La ricognizione cinematografica, con la regia di Francesco De Melis, si è mossa secondo una prospettiva antropologica, partendo dall’assunto che le ricette siano una partitura e che la gestualità sia musicale. Le partiture riflettono un sistema di sapori dal repertorio condiviso, ma al tempo stesso variabile di famiglia in famiglia, di donna in donna, di cucina in cucina.
Il focus della ripresa è stato quindi, nei diversi prelievi sul campo, la “danza delle mani”. Le mani “che fanno”, che preparano il cibo con gesti sapienti e sicuri, diventano le protagoniste di un film - racconto, la cui trama è la forma.
Il modo di girare si è plasmato sulla gestualità del cucinare: l’agire in dettaglio degli informatori ha spinto l’operatore/antropologo a un rilevamento da vicino, una sorta di “ripresa tattile”, che restituisce non solo il dettaglio del gesto, ma anche il dettaglio del suono.
I film, esito di queste ricognizioni cinematografiche dalle montagne bellunesi alla laguna veneta, ci accompagnano dentro un universo culinario di grande ricchezza. Mancano solo l’odore e il sapore.
Approfondimenti
I gepičta kropfn di Sappada
Crostui in Comelico
I fritli in Comelico
Ẑópi in Comelico
Le bisàte, Morgano (Treviso)
El spéo a Vidor
La considera di Rotzo
Bìgoli, gargàti, taiadèle di Malo
Le sarde in saór di Quarto d'Altino
Pesse de vale e risoto col brodo de pesse, Ca' Savio - Cavallino – Treporti
Coàri - pani fritti, Bellombra (Adria)
Pinsa de patate mericane, Bellombra (Adria)
Aggiornata lunedì 14 novembre 2022 a cura di Marco Zucco