Secondo piano
Animali domestici e selvatici, saperi vegetali
Il patrimonio di conoscenze sull’ambiente è il frutto di esperienze secolari, di rapporti di stretta frequentazione con il mondo vegetale e animale, di vissuti quotidiani, personali e collettivi, che hanno lasciato profonde tracce nella memoria e nei comportamenti delle popolazioni del Bellunese. Tali rapporti erano alla base di sistemi classificatori che stabilivano le posizioni reciproche di ciascuna specie rispetto a quella umana e definivano gerarchie basate sulla rilevanza di animali e vegetali sia sul piano simbolico che su quello della sopravvivenza stessa dell’uomo. Questi saperi complessi, che hanno consentito di raggiungere equilibri sottili, spesso precari, in un ambiente ostile, stanno scomparendo.
L’abbandono di pratiche consolidate, quali la cura e la pulizia dei boschi e dei pascoli, la drastica riduzione dell’allevamento bovino, dell’agricoltura, della silvicoltura hanno comportato una progressiva disgregazione di questo patrimonio e nuove e diverse modalità di rapportarsi all’ambiente.
Chi ha vissuto in prima persona, talora in modo drammatico, la quotidiana contiguità con il mondo animale e vegetale, accogliendo da chi lo aveva preceduto orientamenti e comportamenti, vive oggi in una sorta di smarrimento cognitivo, spaziale, emozionale. E vive nella consapevolezza di non riuscire più a trasmettere alle generazioni future il bagaglio di un sapere, che metteva in gioco tutti gli elementi della sfera percettiva.
Alcuni aspetti di questo complesso di saperi, ove si intrecciano linguaggio, percezione, memoria, storia e biografia sono oggetto di rappresentazione delle sezioni espositive di questo piano del Museo Etnografico Dolomiti.





Approfondimenti
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Aggiornata lunedì 14 novembre 2022 a cura di Marco Zucco