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La collezione di arte alpina di Giuseppe Mazzotti

Forme e colori degli oggetti

Questa sezione espone una parte della collezione di Giuseppe  Mazzotti (detto Bepi), scrittore, alpinista, strenuo difensore del paesaggio veneto,  e di sua moglie Nerina Crétier, che la figlia Anna Mazzotti Pugliese ha voluto donare al Museo Etnografico Dolomiti nel 2004.

Bepi esplora negli anni molta parte del territorio veneto con occhi attenti al paesaggio e alle sue trasformazioni, fissando attraverso la macchina fotografica immagini di grande suggestione, che diventano al contempo strumenti di denuncia del degrado, dell’incuria e della devastazione. Sono più di 100.000 le fotografie raccolte da Giuseppe Mazzotti (oggi conservate nell’Archivio della Fondazione Mazzotti presso il Foto Archivio Storico Trevigiano - FAST).

A partire dagli anni Cinquanta la difesa del paesaggio diventa una costante del suo impegno personale e trova espressione nella fondamentale opera di documentazione sulle ville venete, nella partecipazione alla stesura della Legge di tutela n. 243/1958 e all’istituzione dell’Ente per le Ville Venete.

La passione per la montagna, condivisa con amici come Dino Buzzati, lo farà incontrare nel 1933 con Nerina, sorella del noto alpinista valdostano Amilcare. E sarà proprio la frequentazione della Valle d’Aosta ad accendere in Bepi Mazzotti l’attenzione per “l’arte popolare” che lo accompagnerà per tutta la vita e lo porterà a raccogliere oggetti nelle Alpi e Prealpi venete.

Per Mazzotti non sembra esserci soluzione di continuità tra l’arte colta, l’artigianato artistico e quello popolare.

La ceramica popolare veneta diventa oggetto di ricerche appassionate, che vanno di pari passo con la riscoperta e la valorizzazione della tradizione culinaria trevigiana, anche in qualità di Delegato di Treviso dell’Accademia Italiana della Cucina e di responsabile dell’Ente Provinciale per il Turismo.


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Aggiornata lunedì 14 novembre 2022 a cura di Marco Zucco

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