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Il pendio
L’adattamento allo spazio montano
La presenza delle montagne e la pendenza dei versanti hanno influito sulla quotidianità delle popolazioni bellunesi e sulla loro percezione dello spazio. Nel corso dei secoli sono state messe in atto una serie di complesse strategie: rendere percorribili i pendii, ricavare terra da coltivare, sfruttare vantaggiosamente i declivi più ripidi, adattare i modelli abitativi alla particolare conformazione del suolo.
L’organizzazione delle attività agricole e silvo-pastorali evidenzia soluzioni specifiche per risolvere nei diversi periodi dell’anno il problema delle salite e delle discese (slitte da legname e da fieno, fili a sbalzo, teleferiche, risine), ed implica lo sviluppo di una notevole micro-mobilità per utilizzare al meglio le risorse foraggere e la maturazione dei prodotti agricoli.
La specializzazione tecnica nelle attività agricole e silvo-pastorali si ripercuote anche sulla posturalità nel lavoro e durante gli spostamenti a piedi in salita e in discesa.
I versanti rocciosi delle montagne, specie quelle dolomitiche, diventano, a partire dal secolo XIX, mete privilegiate degli escursionisti di mezza Europa, sempre accompagnati da montanari impavidi, che conoscono bene le cime per averle frequentate nei lunghi inseguimenti della selvaggina, soprattutto dei camosci.





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Aggiornata lunedì 14 novembre 2022 a cura di Marco Zucco