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Luchino Visconti e la sua balia Maria Canova

Un rapporto d'amore

Nel percorso sulle balie da latte è stato riservato un apposito spazio alla vicenda umana e lavorativa di Maria Polesana Canova che, alla nascita del suo secondogenito, fu balia da latte del grande regista Luchino Visconti di Modrone, a Milano tra il 1906 e il 1907.

Maria tornò a Milano nel 1909, quando nacque la sua terzogenita Giuseppina, per allattare Maria Luisa Gnecchi Ruscone, la cui famiglia era amica dei Visconti.

Dai Visconti di Modrone Maria si recò a più riprese, per accudire Luchino, i suoi fratelli e le sue sorelle. Andava spesso a trovare i conti di Castelbarco, perché la nonna di Luchino era una Castelbarco. Trascorreva l’estate nel castello di Grazzano e nella villa di Cernobbio sul lago di Como. La figlia di Maria, Giuseppina, fu la balia da latte di Aldrigo di Castelbarco.

Carla Erba Visconti, madre di Luchino, con cui la balia riuscì ad instaurare un rapporto affettuoso, fece curare a sue spese il marito di Maria, salvandolo dal tetano contratto in guerra. Quando la signora Visconti morì nel 1939 lasciò a Maria 5000 lire.

Luchino mantenne per anni la corrispondenza con la sua balia. Uno dei ritratti inviati da Luchino, con la dedica "Con tutto il mio affetto alla seconda madre" era collocato sopra il letto di Maria Canova, tra Sant'Antonio e Gesù Cristo.

Alla morte della balia, Luchino inviò una corona di rose con la scritta "Alla mia indimenticabile Maria".

Anche Marisa Gnecchi Ruscone rimase fortemente legata alla sua balia da latte, che andava a trovare a Mugnai, un piccolo paese vicino a Feltre, ogni volta che si recava in vacanza a Cortina d'Ampezzo.

Maria Canova partecipò a tutti gli avvenimenti più importanti delle famiglie Visconti, Castelbarco, Gnecchi Ruscone, testimone di matrimoni, battesimi, comunioni e anche eventi dolorosi.


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Aggiornata lunedì 14 novembre 2022 a cura di Marco Zucco

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